Al Via dal 26 Aprile Cultura Crea 2.0: Agevolazioni per il Settore Culturale e Turistico
Cultura Crea si rinnova e si potenzia: dal 26 aprile 2021 parte Cultura Crea 2.0, la nuova formula di Cultura Crea rivolta alle micro, piccole e medie imprese e no profit culturali e turistiche nel Mezzogiorno gestita da Invitalia e promossa dal Ministero della Cultura nell’ambito del PON “Cultura e Sviluppo”. La domanda deve essere presentata online a partire dalle ore 12.00 del 26 aprile 2021.
Cultura Crea 2.0: Cos’è
“Cultura Crea 2.0” è la versione rinnovata e potenziata di “Cultura Crea“, uno dei bandi Invitalia per le imprese del territorio italiano. Tale cambiamento è avvenuto mediante emanazione del decreto ministeriale del Mibact n. 576 del 10/12/2020.
L’incentivo sostiene la nascita e la crescita di imprese e iniziative no profit nel settore turistico-culturale. I finanziamenti sono attivi nelle regioni Basilicata, Calabria, Campania, Puglia e Sicilia.
A Chi Si Rivolge
Cultura Crea 2.0 si rivolge alle micro, piccole e medie imprese dell’industria culturale e creativa, inclusi i team di persone che vogliono costituire una società, e ai soggetti del terzo settore che vogliono realizzare i loro progetti di investimento in Basilicata, Campania, Puglia, Calabria e Sicilia (destinatarie dell’intervento PON 2014-2020 Cultura e Sviluppo).
La misura si divide in:
- Titolo II per la “Creazione di nuove imprese nell’industria culturale”;
- Titolo III per lo “Sviluppo delle imprese dell’industria culturale”;
- Titolo IV per il “Sostegno ai soggetti del terzo settore dell’industria culturale” .
Il Titolo II, “Creazione Di Nuove Imprese nell’Industria Culturale”, ammette a finanziamento:
- Team di persone fisiche che vogliono costituire un’impresa, purché la costituzione avvenga entro 30 giorni dalla comunicazione di ammissione alle agevolazioni;
- Imprese costituite in forma societaria da non oltre 36 mesi, comprese le cooperative.
Il Titolo III, “Sviluppo delle imprese dell’industria culturale”, ammette a finanziamento:
- Imprese costituite in forma societaria da almeno 36 mesi, incluse le cooperative che vogliono presentare progetti di investimento nei settori dell’industria culturale, turistica, creativa, dello spettacolo e dei prodotti tipici locali e aventi un legame funzionale con uno o più attrattori indicati nella normativa di riferimento.
Il Titolo IV, “Sostegno ai soggetti del terzo settore dell’industria culturale”, ammette a finanziamento:
- Imprese sociali
- Onlus
- Associazioni per la promozione sociale (APS)
- Organizzazioni di volontariato
Titolo II – Creazione di Nuove Imprese nell’Industria Culturale: Agevolazioni Previste ed Attività Ammissibili
Sono finanziabili programmi di spesa fino a 400.000 euro che prevedono la creazione o l’introduzione di prodotti o servizi innovativi in una delle seguenti aree tematiche:
- Conoscenza: sviluppo o applicazione di tecnologie che permettono di creare, organizzare, archiviare e accedere a dati e informazioni sull’industria culturale;
- Conservazione: sviluppo o applicazione di modalità e processi innovativi per le attività legate a restauro, manutenzione e recupero del patrimonio culturale, come materiali, tecnologie, analisi della gestione dei rischi, valutazione dei fattori di degrado e tecniche di intervento, ecc.
- Fruizione: modalità e strumenti innovativi di offerta di beni, anche in forma integrata con le risorse del territorio, processi innovativi per la gestione – acquisizione, classificazione, valorizzazione, diffusione – del patrimonio culturale e risorse del territorio; piattaforme digitali, prodotti hardware e software per nuove modalità di fruizione e nuovi format narrativi, di comunicazione e promozione; dispositivi e applicazioni a supporto e assistenza di specifici target di domanda e fruizione; attività legate all’incremento dell’offerta collegata alla fruizione turistico-culturale; altri servizi di prenotazione connessi ai viaggi, servizi di assistenza ai visitatori, servizi di promozione turistica;
- Gestione: sviluppo di strumenti e soluzioni applicative in grado di ingegnerizzare le attività di gestione di beni e attività culturali.
Titolo II “Creazione di Nuove Imprese nell’Industria Culturale” – Entità delle Agevolazioni Previste
Le agevolazioni sono concesse nei limiti del regolamento de minimis e prevedono congiuntamente:
- Un finanziamento agevolato a tasso zero, fino al 40% della spesa ammessa;
- Un contributo a fondo perduto fino al 40% della spesa ammessa;
In entrambi i casi il tetto delle agevolazioni è elevabile al 45% per i progetti presentati da imprese femminili, giovanili o in possesso del rating di legalità.
Le imprese beneficiarie devono finanziarie con risorse proprie la quota di investimenti non coperta dalle agevolazioni.
Per le imprese che ne fanno richiesta, è disponibile anche un servizio di tutoring, fino a un valore massimo di 10.000 euro.
Cultura Crea 2.0 è uno dei tanti bandi Invitalia volti al sostegno delle categorie in difficoltà, come il Fondo Impresa Donna.
Titolo II “Creazione di Nuove Imprese nell’Industria Culturale”: FAQ
Le domande più frequenti relative all’agevolazione per la creazione di nuove imprese nell’industria culturale. Ulteriori informazioni possono essere trovate sul sito di Invitalia.
Quali sono le attività economiche/settori ammissibili?
Le attività economiche ammissibili alle agevolazioni devono rispettare i codici ATECO elencati nell’Allegato 1 della Direttiva Operativa n. 237 del 29/03/2021.
Il codice ATECO, tuttavia, rappresenta un indicatore minimo, necessario, ma non sufficiente ai fini dell’ammissibilità dell’idea imprenditoriale. L’attività oggetto della domanda, infatti, deve rientrare in una delle seguenti 4 aree:
- Economia della conoscenza;
- Economia della conservazione;
- Economia della fruizione;
- Economia della gestione.
Che tipo di agevolazioni finanziarie sono previste?
E’ prevista un’agevolazione complessiva pari all’80% del programma di spesa ammissibile con un contributo a fondo perduto in misura massima del 40% delle spese ammesse ed un finanziamento agevolato, a tasso a zero, anche questo in misura massima pari al 40% delle spese ammesse.
La restituzione deve avvenire in massimo 8 anni, a cui si aggiunge un periodo di preammortamento di 1 anno. Si evidenzia che le spese di capitale circolante sono concesse a valere sul finanziamento agevolato.
Quali sono le spese ammissibili?
- Impianti, macchinari, attrezzature, arredi e mezzi mobili, questi ultimi ammissibili purché strettamente necessari e collegati al ciclo di produzione o erogazione dei servizi;
- Beni immateriali ad utilità pluriennale, limitatamente a programmi informatici, brevetti, licenze e marchi, nonché certificazioni, know how e conoscenze tecniche, anche non brevettate correlate al programma di investimento da realizzare. Tali spese devono essere supportate da apposita perizia giurata, rilasciata da un tecnico abilitato iscritto all’ordine di riferimento avente specifiche e documentate competenze nel settore di riferimento della spesa; la perizia deve contenere tutte le informazioni necessarie alla quantificazione del costo sostenuto per i beni pluriennali oggetto di finanziamento ed attestare la congruità del prezzo;
- Opere murarie, nel limite del 20% del programma di investimenti complessivamente ritenuto ammissibile e comunque nel limite del 10% del programma di spesa complessivamente ritenuto ammissibile incluse le spese di capitale circolante. Rientrano nelle opere murarie anche gli impianti generali di servizio all’immobile fatto salvo il caso di quelli strettamente funzionali al raggiungimento degli obiettivi del programma agevolato rientranti nel punto primo.
Come si calcolano le agevolazioni concedibili?
Le agevolazioni sono concesse, ai sensi e nei limiti del Regolamento “de minimis”, nella misura dell’80% delle spese ammissibili (nel caso di non premialità), considerando sia le spese di investimenti che quelle relative al capitale circolante. Le spese di capitale circolante sono riconosciute nel limite del 50% delle spese di investimento complessivamente ritenute ammissibili. Le opere murarie sono agevolabili entro il limite de 20% del programma di investimenti complessivamente ritenuto ammissibile e comunque nel limite del 10% del programma di spesa complessivamente ritenuto ammissibile incluse le spese di capitale circolante.
Per ottenere le agevolazioni è necessario realizzare un business plan e compilare gli allegati presenti in modulistica.
Modulistica
La modulistica è suddivisa per tipologia di incentivo e può essere trovata sul sito di Invitalia nella sezione apposita assieme alle FAQ e alla guida su come presentare la domanda.
Il formulario del progetto prevede – fra i vari adempimenti la redazione e creazione di un Business Plan.
Qual è la scadenza del bando?
Trattandosi di un bando a sportello, esso chiude una volta esauriti i fondi messi a disposizione dal programma.
Titolo III – “Sviluppo delle Imprese dell’Industria Culturale”: Agevolazioni Previste ed Attività Ammissibili
Sono finanziabili programmi di spesa fino a 500.000 euro nelle seguenti aree di intervento:
- Servizi per la fruizione turistica e culturale;
- Promozione finalizzata alla valorizzazione delle risorse culturali;
- Recupero e valorizzazione di produzioni tipiche locali.
Titolo III – “Sviluppo delle Imprese dell’Industria Culturale”: Entità delle Agevolazioni Previste
Le agevolazioni sono concesse nei limiti del regolamento “de minimis” e prevedono congiuntamente:
- Finanziamento agevolato a tasso zero fino al 60% della spesa ammessa, elevabile al 65% in caso di impresa femminile, o impresa giovanile o in possesso del rating di legalità;
- Contributo a fondo perduto fino al 20% della spesa ammessa, elevabile al 25% in caso di impresa femminile, o impresa giovanile o in possesso del rating di legalità;
Le imprese beneficiarie devono finanziarie con risorse proprie la quota di investimenti non coperta dalle agevolazioni.
Per le imprese che ne fanno richiesta, è disponibile anche un servizio di tutoring, fino a un valore massimo di 10.000 euro.
Titolo III – “Sviluppo delle Imprese dell’Industria Culturale”: FAQ
Le domande più frequenti relative all’agevolazione per lo sviluppo delle imprese nell’industria culturale. Ulteriori informazioni possono essere trovate sul sito di Invitalia.
Quali sono le attività economiche/settori ammissibili?
Le attività economiche ammissibili alle agevolazioni devono rispettare i codici ATECO elencati nell’Allegato 2 della Direttiva Operativa. Il codice ATECO, tuttavia, rappresenta un indicatore minimo, necessario, ma non sufficiente ai fini dell’ammissibilità dell’idea imprenditoriale.
L’attività oggetto della domanda, infatti, deve rientrare in una delle seguenti 3 aree:
- Fruizione turistica e culturale degli ambiti territoriali di riferimento degli attrattori;
- Promozione e comunicazione per la valorizzazione delle risorse culturali;
- Recupero e valorizzazione di produzioni locali di beni e servizi.
Che tipo di agevolazioni finanziarie sono previste?
E’ prevista un’agevolazione complessiva pari al 80% del programma di spesa ammissibile con un finanziamento agevolato a tasso a zero in misura massima pari al 60% delle spese ammesse e un contributo a fondo perduto in misura massima del 20% delle spese ammesse. La restituzione deve avvenire in massimo 8 anni, a cui si aggiunge un periodo di preammortamento di 1 anno. Si evidenzia che le spese di capitale circolante sono concesse a valere sul finanziamento agevolato.
Per ottenere le agevolazioni è necessario realizzare un business plan e compilare gli allegati presenti in modulistica.
Quali sono le spese ammissibili?
- Impianti, macchinari, attrezzature, arredi e mezzi mobili, questi ultimi ammissibili purché strettamente necessari e collegati al ciclo di produzione o erogazione dei servizi;
- Beni immateriali ad utilità pluriennale, limitatamente a programmi informatici, brevetti, licenze e marchi, nonché certificazioni, know how e conoscenze tecniche, anche non brevettate correlate al programma di investimento da realizzare. Tali spese devono essere supportate da apposita perizia giurata, rilasciata da un tecnico abilitato iscritto all’ordine di riferimento avente specifiche e documentate competenze nel settore di riferimento della spesa; la perizia deve contenere tutte le informazioni necessarie alla quantificazione del costo sostenuto per i beni pluriennali oggetto di finanziamento ed attestare la congruità del prezzo;
- Opere murarie, nel limite del 20% del programma di investimenti complessivamente ritenuto ammissibile e comunque nel limite del 10% del programma di spesa complessivamente ritenuto ammissibile incluse le spese di capitale circolante. Rientrano nelle opere murarie anche gli impianti generali di servizio all’immobile fatto salvo il caso di quelli strettamente funzionali al raggiungimento degli obiettivi del programma agevolato rientranti nel punto primo.
Come si calcolano le agevolazioni concedibili?
Le agevolazioni sono concesse, ai sensi e nei limiti del Regolamento “de minimis”, nella misura dell’80% delle spese ammissibili (nel caso di non premialità), considerando sia le spese di investimenti che quelle relative al capitale circolante. Le spese di capitale circolante sono riconosciute nel limite del 50% delle spese di investimento complessivamente ritenute ammissibili. Le opere murarie sono agevolabili entro il limite del 20% del programma di investimenti complessivamente ritenuto ammissibile e comunque nel limite del 10% del programma di spesa complessivamente ritenuto ammissibile incluse le spese di capitale circolante.
Modulistica
La modulistica è suddivisa per tipologia di incentivo. La modulistica relativa al Titolo III può essere trovata sul sito di Invitalia nella sezione apposita assieme alle FAQ e alla guida su come presentare la domanda.
Il formulario del progetto prevede – fra i vari adempimenti la redazione e creazione di un Business Plan.
Qual è la scadenza del bando?
Trattandosi di un bando a sportello, esso chiude una volta esauriti i fondi messi a disposizione dal programma.
Titolo IV – “Sostegno ai Soggetti del Terzo Settore dell’Industria Culturale”: Agevolazioni Previste ed Attività Ammissibili
La tipologia di attività ammissibili al titolo IV sono:
- Attività collegate alla gestione degli attrattori e delle risorse culturali del territorio;
- Attività collegate alla fruizione degli attrattori e delle risorse culturali del territorio;
- Attività di animazione e partecipazione culturale.
Possono essere finanziati programmi di spesa fino a 400.000 euro.
Le agevolazioni sono concesse nei limiti del regolamento “de minimis” e prevedono un contributo a fondo perduto fino all’80% della spesa ammessa, elevabile al 90% in caso di impresa femminile, o impresa giovanile o in possesso del rating di legalità.
Le imprese beneficiarie devono finanziarie con risorse proprie la quota di investimenti non coperta dalle agevolazioni.
Per le imprese che ne fanno richiesta, è disponibile anche un servizio di tutoring, fino ad un valore massimo di 10.000 euro.
Titolo IV – “Sostegno ai Soggetti del Terzo Settore dell’Industria Culturale”: FAQ
Le domande più frequenti relative all’agevolazione per il “Sostegno ai Soggetti del Terzo Settore dell’Industria Culturale”. Ulteriori informazioni possono essere trovate nell’apposita sezione sul sito di Invitalia.
Quali sono le attività economiche/settori ammissibili?
Le attività economiche ammissibili alle agevolazioni devono rispettare i Codici ATECO elencati nell’Allegato 3 della Direttiva Operativa n. 237 del 29/03/2021.
Il Codice ATECO, tuttavia, rappresenta un indicatore minimo, necessario, ma non sufficiente ai fini dell’ammissibilità dell’idea imprenditoriale.
L’attività oggetto della domanda deve rientrare in una delle seguenti 3 aree:
- Attività collegate alla gestione degli attrattori e delle risorse culturali del territorio;
- Attività collegate alla fruizione degli attrattori e delle risorse culturali del territorio;
- Attività di animazione e partecipazione culturale fruizione turistica e culturale degli ambiti territoriali di riferimento degli attrattori.
Che tipo di agevolazioni finanziarie sono previste?
E’ previsto un contributo a fondo perduto sia per le spese di investimento che per le spese di capitale circolante in misura massima del 80% delle spese ammesse e non potrà superare il limite massimo di intensità agevolativa di € 200.000 in quanto si tratta di agevolazioni a valere sul regime “de minimis”.
Per ottenere le agevolazioni è necessario realizzare un business plan e compilare gli allegati presenti in modulistica.
Quali sono le spese ammissibili?
- Impianti, macchinari, attrezzature, arredi e mezzi mobili, questi ultimi ammissibili purché strettamente necessari e collegati al ciclo di produzione o erogazione dei servizi;
- Beni immateriali ad utilità pluriennale, limitatamente a programmi informatici, brevetti, licenze e marchi, nonché certificazioni, know how e conoscenze tecniche, anche non brevettate correlate al programma di investimento da realizzare. Tali spese devono essere supportate da apposita perizia giurata, rilasciata da un tecnico abilitato iscritto all’ordine di riferimento avente specifiche e documentate competenze nel settore di riferimento della spesa; la perizia deve contenere tutte le informazioni necessarie alla quantificazione del costo sostenuto per i beni pluriennali oggetto di finanziamento ed attestare la congruità del prezzo;
- Opere murarie, nel limite del 20% del programma di investimenti complessivamente ritenuto ammissibile e comunque nel limite del 10% del programma di spesa complessivamente ritenuto ammissibile incluse le spese di capitale circolante. Rientrano nelle opere murarie anche gli impianti generali di servizio all’immobile fatto salvo il caso di quelli strettamente funzionali al raggiungimento degli obiettivi del programma agevolato rientranti nel punto primo.
Come si calcolano le agevolazioni concedibili?
Le agevolazioni sono concesse, ai sensi e nei limiti del regolamento “de minimis”, nella misura dell’80% delle spese ammissibili (nel caso di non premialità), considerando sia le spese di investimenti che quelle relative al capitale circolante. Le spese di capitale circolante sono riconosciute per un massimo del 50% delle spese di investimento complessivamente ritenute ammissibili. Le opere murarie sono agevolabili entro il limite de 20% del programma di investimenti complessivamente ritenuto ammissibile e comunque nel limite del 10% del programma di spesa complessivamente ritenuto ammissibile incluse le spese di capitale circolante.
Modulistica
La modulistica è suddivisa per tipologia di incentivo. La modulistica relativa al Titolo IV può essere trovata sul sito di Invitalia nella sezione apposita assieme alle FAQ e alla guida su come presentare la domanda.
Il formulario del progetto prevede – fra i vari adempimenti la redazione e creazione di un Business Plan.
Qual è la scadenza del bando?
Trattandosi di un bando a sportello, esso chiude una volta esauriti i fondi messi a disposizione dal programma.
Cultura Crea 2.0: Presentazione della Domanda
La presentazione della domanda per accedere alle agevolazioni di Cultura Crea 2.0 può essere inoltrata esclusivamente mediante l’apposita piattaforma predisposta da Invitalia a partire dalle ore 12.00 del 26 aprile 2021.
Per farlo sarà necessario:
- Registrarsi alla piattaforma;
- Accedere al sito riservato e compilare la domanda.
Per la compilazione della domanda sarà necessario un business plan oltre che tutta la documentazione necessaria. Viene inoltre richiesta la firma digitale ed un indirizzo di posta elettronica certificata PEC.
La valutazione delle istanze sarà effettuata in ordine cronologico e conclusa entro 60 giorni.
Per ulteriori informazioni consultare la sezione dedicata sul sito di Invitalia.
Cultura Crea Plus: Cos’è?
Cultura Crea Plus, promosso dal Ministero della cultura (Mic) e gestito da Invitalia, è l’incentivo per le imprese colpite dall’emergenza Covid-19 che operano nel settore culturale, creativo e turistico. La misura utilizza i fondi del PON FESR “Cultura e Sviluppo” 2014-2020 (Asse Prioritario II).
L’incentivo consiste in un contributo a fondo perduto a copertura delle spese di capitale circolante nella misura massima di 25.000 euro, necessario per il riavvio e il sostegno alle imprese.
La dotazione finanziaria è di 30 milioni di euro.
A seguito dell’esaurimento delle risorse finanziarie, a partire dalle ore 12.00 del 5 maggio 2021 è stato chiuso lo sportello per la presentazione delle domande relative a Cultura Crea Plus, come previsto all’art. 5.8 della Direttiva Operativa n. 238 del 29 marzo 2021.
Documenti Correlati
- Asse II – Cultura Crea 2.0 – Direttiva Operativa 237 del 29.03.2021
- FAQ Cultura Crea 2.0_Titolo II_rev 21_05_2021
- FAQ Cultura Crea 2.0_Titolo III_rev_21_05_2021
- FAQ Cultura Crea 2.0_Titolo IV_rev_21_05_2021
- Tutti i moduli per presentare la domanda
Link Utili e Approfondimenti
- Allegato 4 – PON Cultura e Sviluppo FESR 2014-2020 – Elenco degli Attrattori (aggiornato ai sensi del Decreto AdG n.444 del 10 giugno 2021)
- Direttiva operativa n. 237 del 29 marzo 2021
- Decreto Ministeriale 10 dicembre 2020 – Ministero dei Beni culturali
- Decreto 11 maggio 2016 – Ministero dei Beni culturali
- Regolamento de minimis
- Regolamento dimensione aziendale
- Disciplinare per il calcolo del rating