Il Reward Crowdfunding: il nuovo modello di finanziamento collettivo
Il reward crowdfunding è uno strumento di crowdfunding per startup e imprese innovative che prevede una ricompensa al sostenitore del progetto, un modello che va via via sempre più diffondendosi. In questo articolo approfondiremo le caratteristiche principali del reward crowdfunding, il suo funzionamento e forniremo una panoramica sulle principali piattaforme di reward based crowdfunding nel mondo e in Italia.
Cos’è il Reward Crowdfunding
Il Reward Crowdfunding (o crowdfunding reward based), che ha avuto una crescita esponenziale tra il 2015 e il 2016, è tra i più diffusi modelli di crowdfunding per startup e prevede una ricompensa al sostenitore del progetto, cioè a colui che ha contribuito – con una donazione sulla piattaforma di crowdfunding – al raggiungimento dell’obiettivo della campagna. Se quindi stai pensando di avviare un progetto e farti aiutare “economicamente” attraverso una campagna di crowdfunding, in questo articolo imparerai a riconoscere le principali caratteristiche del modello reward based. In particolare rispetto all’equity crowdfunding, che abbiamo invece approfondito in un altro articolo, il reward based non concede quote di società (nel caso di progetti di start up o impresa), ma appunto una ricompensa proporzionata al contributo donato dal sostenitore.
Come Funziona il Reward Crowdfunding: “All or Nothing” vs. “Keep It All”
Per spiegare al meglio il funzionamento del modello di finanziamento collettivo è necessario distinguere le piattaforme di reward crowdfunding in due differenti tipologie principali. In base alla natura della piattaforma scelta per la campagna, il meccanismo della ricompensa segue, in sostanza, due modelli:
- All or Nothing (tutto o niente)
- Keep It All (tieni tutto)
1) All or Nothing
Secondo questo schema (tutto o niente), il progettista riceve i fondi donati dai sostenitori SOLO al raggiungimento dell’obiettivo economico della raccolta. Stessa cosa vale per la percentuale di commissione rilasciata alla piattaforma, che incassa la commissione – appunto – SOLO a obiettivo raggiungo.
2) Keep It All
Secondo questo schema (tieni tutto), il progettista incassa i fondi donati dai sostenitori attraverso la campagna, anche nel caso in cui l’obiettivo economico non sia raggiunto. Anche la piattaforma, quindi, incassa la percentuale di commissione anche qualora l’obiettivo della campagna non sia raggiunto. In questo caso, la percentuale di commissione corrisposta alla piattaforma è più alta.
Cos’è il Reward?
Dopo aver trattato delle differenze tra le due tipologie di piattaforme di reward crowdfunding è arrivato il momento di approfondire l’elemento chiave di questa nuova tipologia di finanziamento collettivo. Al contrario dell’equity crowdfunding, dove in cambio di una somma di denaro veniva ceduta una quota societaria, questa si basa sul reward, una ricompensa di tipo materiale o non, che varia in relazione al contributo economico apportato al progetto. La ricompensa, proporzionata alla somma versata, può riguardare un servizio o prodotto offerto dalla stessa impresa o immateriale come un ringraziamento.
Reward Crowdfunding: Vantaggi e Svantaggi
Fin da subito pare chiaro che rispetto all’equity crowdfunding, questo nuovo strumento di raccolta fondi includa più vantaggi. In particolare, tra i principali vantaggi dell’utilizzo di piattaforme di reward crowdfunding c’è:
- La possibilità da parte dell’investitore di ottenere un bene fisico in anteprima, talvolta a prezzo vantaggioso;
- L’ottenimento di un bene fisico da parte di chi effettua la donazione, invece di ottenere quota azionarie di valore variabile;
- Possibilità di coinvolge un alto numero di finanziatori, senza che quest’ultimi acquistino il titolo di socio, evitando numerosi problemi di organizzazione e comunicazione con le parti;
- Minor burocrazia nell’ottenimento dei fondi finanziari e maggior controllo sull’operazione di raccolta fondi.
Tuttavia, come per la maggior parte degli strumenti finanziari, gli aspetti positivi sono accompagnati da svantaggi derivanti dall’utilizzo del reward crowdfunding. Questi sono:
- Qualora si scelga la tipologia di reward crowdfunding “All or Nothing” ci sarebbe da valutare il rischio di non riuscire a raggiungere la quota stabilita e di non poter quindi utilizzare la somma di denaro raccolta;
- La possibilità di essere vittima di furti di diritti di intellettuali e di proprietà essendo “costretti” a dover promuovere e pubblicizzare il progetto per ottenere un maggior numero di adesioni e un maggior volume di denaro raccolto;
- La possibilità, da parte dell’investitore, di essere vittima di una truffa. Sarà compito dell’investitore informarsi sulla validità del progetto.
Le principali piattaforme di reward based crowdfunding
Tra le principali e più conosciute piattaforme di reward crowdfunding a livello internazionale, dobbiamo necessariamente parlare di Indiegogo, Kickstarter, GoFoundMe e Patreon, capaci di muovere milioni di dollari di campagne e portare al successo molti progetti.
Indiegogo
Indiegogo viene fondata nel 2008 in California, è una delle piattaforme pioniere del reward crowdfundung per progetti creativi e di start up (dal 2016 consente anche progetti di equity crowdfunding). Da qualche anno è attivo il servizio Indiegogo Generosity (inglobata poi da GoFoundMe), orientato a sostenere campagna di raccolta fondi per emergenze, spese mediche, progetti no-profit, beneficenza, ecc. Una volta sulla piattaforma, gli utenti creano una pagina progetto e stabiliscono l’obiettivo di finanziamento; la pagina principale del progetto comprende la descrizione dell’idea e delle ricompense. È possibile inserire aggiornamenti sul progresso dell’idea e gli utenti possono lasciare brevi commenti. La commissione riconosciuta alla piattaforma è del 5%, a cui si aggiungono altre commissioni in caso di pagamento con carta di credito. Il design è minimalista.
Kikstarter
Kickstarter è entrata in funzione nel 2009, è la piattaforma di maggior successo e più conosciuta. È orientata a sostenere progetti creativi e di startup, che investono in prodotti/servizi molto innovativi o culturali. Dopo la registrazione sul sito, si “crea” e personalizza la propria pagina di progetto. Gli utenti interessati a sostenere il progetto devono donare almeno un dollaro. Se non si raggiunge l’obiettivo economico del progetto, la campagna si considera fallita (all or nothing). Nel caso in cui, invece, la campagna vada a buon fine alla piattaforma deve essere riconosciuta una commissione pari al 5% della somma ottenuta. Kickstarter è molto attiva e sostiene progetti in molti paesi (USA, Germania, Canada, Francia, Giappone, UK). Sono previsti benefit ai donatori più generosi. La piattaforma ha un design minimalista per dare più spazio e attenzione ai progetti, ma la navigazione del sito può a tratti risultare ingombrante.
GoFundMe
GoFoundMe dal 2010 è la piattaforma privilegiata per campagne che riguardano progetti di beneficenza e non profit, con un forte impatto sulla società (fino al 2017 è stata in grado di finanziare oltre 5 miliardi di dollari di progetti). In Italia, la commissione è del 2,9% più un importo fisso di 25 centesimi a donazione. Nella pagina di progetto sono incluse tutte le informazioni (soldi già raccolti, quanto manca al raggiungimento dell’obiettivo, immagine principale, social media, ecc.). A differenza delle altre piattaforme, i progetti su GoFoundMe non hanno scadenza e quindi i progetti rimangono online fino a quando lo si ritiene utile. In caso di abusi, GoFoundMe mette a disposizione un modulo per il risarcimento della quota donata. Uno svantaggio della piattaforma è che spesso vengono pubblicate molte campagne piccole e prive di forza e impatto e, quindi, i progetti più meritevoli rischiano di “perdersi” in questa moltitudine.
Patreon
Patreon è stata fondata nel 2013 da un artista, è la piattaforma di micro-crowdfunding più famosa e utilizzata proprio in ambito artistico-culturale: youtuber, artisti, videomaker, fotografi, giornalisti, illustratori, fumettisti, scrittori sono i principali utilizzatori di questo sito. I “patrons”, cioè i sostenitori degli artisti/progettisti, possono scegliere se fare una donazione su singola opera o in modo continuativo (in quest’ultimo caso, anche la ricompensa sarà continuativa, così come le donazioni destinate all’artista che si sceglie di sostenere). Questo tipo di finanziamento collettivo crea un forte legame tra l’artista e la sua base di fan/sostenitori, contribuendo a formare una consistente community.
Le piattaforme di reward crowdfunding in Italia
Nel paragrafo precedente, abbiamo descritto in modo breve alcune delle principali piattaforme di reward crowdfunding internazionali. E in Italia? Anche nel nostro Paese ci sono decine di piattaforme, sia di reward che di equity crowdfunding. Vediamo quali sono le piattaforme di reward Crowdfunding in Italia più utilizzate.
Be Crowdy
Be Crowdy è una piattaforma di crowdfunding reward-based 100% italiana specializzata nella promozione di progetti culturali e artistici. Attualmente i progetti che possono proporsi all’interno devo appartenere alle seguenti categorie: arti visive, editoria, eventi, musica o arti performative. Grazie alla sua verticalità sul tema arte e cultura Be Crowdy è diventata rapidamente molto famosa.
Book A Book
BookABook è una piattaforma italiana di crowdfunding specializzata nella promozione di progetti in ambito editoriale dando la possibilità ai lettori di scegliere e partecipare quali libri far nascere e vedere pubblicati. Un’interessantissima iniziativa nata nel 2014 che vede oggi oltre 250 libri pubblicati e ben 75.000 lettori coinvolti.
Crowdforlife
Con oltre 200 iniziative pubblicate, di cui più del 50% portate a finanziamento con oltre 2,8 milioni di euro raccolti, Crowdforlife è una delle piattaforme di reward crowdfunding italiane che sostiene piccoli e grandi progetti imprenditoriali made in Italy. CrowdForLife è lo spazio virtuale del Gruppo Bancario Crédit Agricole Italia pensato come luogo di interazione fra chi cerca fondi e piccoli e medi finanziatori.
Eppela
Eppela è senza dubbio una delle piattaforme di Crowdfunding reward based italiane più famose ed utilizzate. Eppela è infatti attiva da oltre 10 anni ed è oggi un vero e proprio punto di riferimento del settore. Creare un prgetto all’interno della piattaforma è davvero semplice e sono sufficienti 5 minuti. Inoltre il team di Eppela è composto da esperti del settore e startupper.
Flaco Edizioni (ex Flacowski)
Flaco Edizioni è il gruppo editoriale che ha fatto del reward crowdfunding in Italia la sua massima espressione nel settore. Il “crowdblishing” infatti ha lo scopo di rivoluzionare le regole del gioco nel campo dell’editoria. Un progetto serio e in grande crescita che vi invitiamo a visitare.
ForFunding (Intesa San Paolo)
For Funding è la piattaforma di crowdfunding di Intesa San Paolo che si rivolge prevalentemente a progetti nel terzo settore. Al contrario della maggior parte delle piattaforme, questa è 100% gratuita. Intesa infatti seleziona con cura i progetti che possono aderire e le supporta nella ricerca di fondi per il proprio sviluppo e crescita.
Kendoo
Kendoo è una piattaforma di crowdfunding reward based 100% italiana, nata dal Gruppo Sesaab di Bergamo che edita “L’Eco di Bergamo”, utile a ideare, creare e finanziare progetti in diversi settori.
PlanBee
PlanBee è una piattaforma italiana dedicata al crowdfunding “civico”, atta a “far rifiorire i luoghi di tutti, per tutti”. Si tratta di un bellissimo progetto fortemente ispirato al mondo e alla natura delle api che mette al centro il concetto di community e co-costruzione del valore, che ha collaborato con importanti realtà imprenditoriali nazionali e internazionali.
Starteed
Starteed viene definito “l’ideale per privati, organizzazioni e aziende, che vogliono realizzare i loro progetti di crowdfunding”. Ad oggi sulla piattaforma italiana sono stati raccolti ben oltre i 55 milioni di euro, con oltre 100.000 donatori e 8 anni di sotria e successi.
Ma il Crowdfunding funziona anche in Italia?
Un caso di successo italiano su tutti: Il Festiva del Giornalismo a Perugia
Sì, quando il progetto ha un grande valore intrinseco, le possibilità di successo ci sono. In Italia, uno dei casi crowdfunding di maggior successo è il Festival Internazionale del Giornalismo di Perugia, che ogni anno attira migliaia di persone tra giornalisti, professionisti, scrittori, appassionati e turisti. Cosa è successo? I promotori del Festival, nell’autunno del 2013, hanno deciso di fermarsi e mettere fine all’iniziativa a causa del taglio dei fondi pubblici che permettevano di realizzare l’evento. Meglio chiuderlo che farlo male, in sostanza. Questa notizia, tuttavia, ha attivato un’incredibile mobilitazione della società (giornalisti, cittadini, ecc.): attraverso una piattaforma online di crowdfunding, in 90 giorni sono state raccolte donazioni sufficienti a far ripartire la macchina organizzatrice a realizzare l’edizione 2014 del Festival. Questo dimostra che quando un progetto ha un forte valore simbolico, anche per il contesto sociale di riferimento, in poco tempo è possibile raccogliere i fondi necessari per avviarlo.